Effettuiamo campionamenti di rifiuti conformemente alla norma UNI 10802:2013.
L’iter prevede le prove di laboratorio per stabilire l’eventuale pericolosità del rifiuto e per il test di cessione. Successivamente, in base al ciclo produttivo del rifiuto ed alla pericolosità o non pericolosità stabilita in base alle analisi, si attribuisce il codice CER (Codice Europeo dei Rifiuti).
Esempi di rifiuti comunemente analizzati nei nostri laboratori:
• terre e rocce da scavo, recuperabili in siti ad uso verde pubblico, privato e residenziale, oppure in siti ad uso commerciale ed industriale;
• rifiuti derivanti da operazione di costruzione e demolizione;
• miscele bituminose (asfalto, guaine per pavimentazioni o tetti);
• residui della lavorazione del marmo (fanghi, pezzame);
• rifiuti di plastica, legno, metallo, rifiuti solidi urbani (RSU);
• pneumatici;
• oli di trasformatori, di condensatori, ecc. per la ricerca di PCB e PCT;
• rifiuti solidi urbani;
• rifiuti sanitari;
• rifiuti liquidi come percolati di discarica, derivanti da fosse settiche, oli di sentina, ecc.;
• solventi e pitture;
• fanghi, sabbia e vaglio derivanti dalla depurazione delle acque reflue urbane ed industriali;
• rifiuti da impianti di incenerimento.
Si esegue la determinazione dell’indice di respirazione dinamico (IRD). Per questa prova è necessario consegnare al Laboratorio un volume di campione di 20 litri.
Per tutte le tipologie eseguiamo un’analisi sul rifiuto tal quale al fine di capire se esso è pericolo in base alla normativa vigente; per i soli rifiuti solidi è previsto il test di cessione in 24 ore ed un’analisi sull’eluato per verificare l’ammissibilità in discarica (DM 27/09/2010 GU 281 01/12/2010).
Sulle terre e rocce da scavo destinate al recupero ambientale (DM 186/2006) o al reinterro (DM 161/2012) vengono eseguite le prove sul tal quale ed i risultati vengono confrontati con i limiti del D.Lgs. 152/2006, parte IV, allegato 5, tabella 1; inoltre si effettuano le prove sul test di cessione ed il confronto avviene con la tabella dell’allegato 3 del D.M. 186/2006.
Si effettuano di routine anche ricerca di amianto, IPA e PCB.
Nel caso in cui il cliente lo richiede, viene determinato il tenore di cloro e zolfo post combustione ai fini dell’ammissibilità in impianti di incenerimento.
La determinazione delle diossine viene effettuata in esterno a prezzi molto concorrenziali.
Sui fanghi di depurazione destinati al compostaggio (D.Lgs 99 27/01/1992 GU 38 15/02/1992) viene ricercata anche la Salmonella.